Una porta al futuro per le donne sopravvissute alla violenza
Promozione dell’istruzione, capacitazione lavorativa, empowerment e guarigione dei traumi come strategie contro il razzismo e la violenza contro le donne.
Nel progetto “Una porta per le donne sopravvissute alla violenza – sviluppo dell’educazione, capacitazione lavorativa, empowerment y guarigione di traumi come strategie contro il razzismo e la violenza contro le donne” il consorzio MAIS/MIRIAM sosterrà giovani donne residenti in zone marginali dalla capitale, maggiormente donne indigene, vittime di violenza intra familiare e/o sessuale, con l’obiettivo di uscire del circolo della povertà e della violenza, definendo da loro stesse nuovi progetti di vita che garantiscano lo sviluppo personale e familiare in maniera dignitosa e sicura. Tutto il progetto si svilupperà in collaborazione, condividendo informazione, metodologie, raggiungimenti, problemi ed esperienze internazionali. La responsabilità amministrativa e finanziaria della CEI sarà a cura di M.A.I.S.
Coordinazione: Clinica 21 contro la violenzia sessuale appartenente al ministerio della salute pubblica e assistenza sociale; Fondazione Sobrevivientes; Ufficio di Diritti Umani dell’arcidiocesi Guatemala.
Finanziato da: Conferenza episcopale italiana e la Quaresima di fraternità Torino 2015.
Durata: 3 anni, dal 1 febbraio 2015 al 31 gennaio 2018.
L’associazione “Progetto MIRIAM per la promozione intellettuale della donna” ha una traiettoria di ventiquattro anni di lavoro per favorire la donna nicaraguense e guatemalteche, ha personalità giuridica in Guatemala, Nicaragua, Austria e Svizzera. MIRIAM Guatemala è stata fondata nel 1996 per facilitare l’accesso all’università delle donne guatemalteche, specificamente delle donne aborigene. In tutti questi anni è diventata un’organizzazione specializzata nell’ambito della promozione di diritti delle donne aborigene, in questioni riguardanti l’educazione, formazione tecnica, diritti della donna, uguaglianza di genere e contro la violenza familiare.
Dal 2000, Progetto MIRIAM ha personalità giuridica ed è presente nella città di Guatemala e Quetzaltenango. Ha un’adesione di più di 85% di donne indigene. Un obiettivo importante è la promozione dei diritti specifici dei Popoli Indigeni con prospettiva di lotta per l’uguaglianza di genere, generando partecipazione e influenza politica.
Contesto del progetto
Guatemala è il terzo paese nel mondo che soffre il tasso più alto di feminicidi Guatemala (9.7 per 100 mille). Nel 2008 sono state uccise 687 donne, 720 nel 2009, 695 nel 2010, 631 nel 2011 e 638 nel 2012.
Durante il periodo 2008-2011, sono state colpite 226, 256 donne e 12,658 bambine per questo genere di violenza. Le cifre di vittime indicano la disuguaglianza che le donne continuano a soffrire in Guatemala. Secondo uno studio comparativo dell’Organizzazione Panamericana di Salute dell’anno 2012, in Guatemala 24.5% hanno denunciato violenza fisica dalla parte delle loro coppia, di cui 17.7% ha denunciato violenza grave.
Soltanto il dipartimento di Guatemala ha informato 21.356 denunce di violenza familiare nel 2010, rappresentando un 33.6% del totale a livello nazionale.
La violenza si verifica spesso nell’ambito familiare, comunitari e anche nei confronti con lo Stato, come violenza fisica, sessuale, emozionale, o economica. Le donne rurale, indigene e di settori urbani marginali costituiscono una popolazione specialmente vulnerabili per le loro condizioni di povertà, esclusione sociale ed etnia.
Preoccupa anche l’impunità conseguenza di un sistema giudiziario inefficiente per mancanza di finanziamento e alti livelli di corruzione. La coordinatrice 25 di Novembre ha denunciato che nel 2011 si sono registrati 20389 casi di violenza fisica, sessuale, psicologica, economica, feminicidi. Non ostante, di tutti i casi sottoposti a processo, sono arrivati a condanna soltanto 592, cioè il 2,9%.
La fondazione Sopravvissute, l’ufficio Diritti Umani dell’arcivescovado di Guatemala e MIRIAM Guatemala, siamo convinti che sia necessario complementare l’accompagnamento psicologico e legale con attenzione integrale che coinvolga educazione, formazione e lavoro. Per essere in grado di uscire dal circolo di povertà e violenza è vitale definire nuovi progetti di vita che garantiscano lo sviluppo personale e familiare in modo dignitoso e sicuro. Per questo motivo MIRIAM Guatemala supporta con borse e tutoring a donne bisognose, sopravvissute di volenza che capiscono che con educazione si può guarire e aprire nuovi percorsi nel futuro.
Obiettivi Generali
Ricostruzione del progetto di vita da una strategia che coinvolga educazione formale, formazione lavorativa e processi di empowerment personale e guarigione dei traumi.
Il presente, si basa in tre componenti principali e un sussidiario destinato a rafforzare i componenti centrali:
1- Educazione – formazione, sostegno all’educazione formale nei diversi livelli e la capacitazione lavorativa, migliorando le loro ooprtunità di trovare lavoro e attività imprenditoriali, porre le basi per la loro autonomia economica, la quale è requisito fondamentale per la loro autonomia personale, sociale e politica.
2- Processi di formazione ed empowerment, si rafforzeranno le conoscenze a riguardo ai loro diritti e i loro istrumenti di difesa. L’empowerment, l’autoestima e l’identità culturale sono importanti aree di lavoro. Nell’ambito della costruzione di progetti di vita, verrano analizzati colletivamente le proiezioni a futuro, si costruiranno obiettivi individuali e se discutterà come raggiungerli. Le borsiste riceveranno supporto nell’elaborazione del curriculum vitae, interviste lavorative, come discutere condizioni lavorative e la ricerca di oportunità lavorative e attività imprenditoriali.
3- Guarigione dei traumi e laboratori di prevenzione della violenza, il superamento delle sperienze traumatiche delle donne sopravvissute si lavorerà in modo sia individuale sia collettivo da una metodologia elaborata dalla cultura maya per le stesse donne maya. I laboratori di guarigione dei traumi partono da elementi della spiritualità maya e sottolineano l’importanza dell’identità culturale per la definizione e lo sviluppo dell’identità personale. Il punto di partenza è che la guarigione delle proprie ferite è fondamentale per aiutare agli altri, considerando anche che l’aiuto di altre donne aiuta anche a guarire le proprie ferite. Per questo motivo le sopravvissute, con l’appoggio di promotori universitari, fanno laboratori di prevenzioni di violenza nel loro contesto sociale.
4- La coordinazione interdipartamentale, tra le coordinatrici 8 Marzo, 25 Novembre e l’Alianza contro la violenza sessuale, rafforzerà lo sviluppo degli interessi strategici delle donne sulla prevenzione alla violenza e la sviluppo della Legge contro la violenza sessuale, espletazione, e tratta di persone con un approcio integrale di atenzione ai sopravvissuti alla violenza.