"Lotta alla tratta e al turismo sessuale" è un progetto di sensibilizzazione dell’opinione pubblica europea sulle violazioni dei diritti umani causati dalla tratta e dal turismo sessuale.
Il progetto è realizzato in:
Europa: Regione Piemonte e Liguria (Italia), Bucarest (Romania), Andalusia (Spagna)
America Latina: Città di Fortaleza (Brasile), Guarulhos (Brasile), Salvador de Bahia (Brasile), Rosario (Argentina).
Ente capofila: Comune di Genova
Partner:
Spagna: FAMSI (Fondo Andaluz de los municipios para la Solidaridad Internacional);
Italia: Città di Torino, Università degli Studi di Genova, Comune di Collegno (TO); ISCOS PIEMONTE ONG (Istituto Sindacale per la Cooperazione e lo Sviluppo), CONFCOOPERATIVE - Unione Provinciale Di Torino, M.A.I.S. ONG (Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la solidarietà), Gruppo Abele, ACEL (Agenzia di Cooperazione degli Enti Locali); Romania: Asociatia Caritas Bucureste; Brasile: Prefeitura Municipal de Guarulhos (SP), Prefeitura Municipal de Fortaleza (CE), Prefeitura Municipal de Salvador (BA), Frente Nacional de Prefeitos (FNP); Argentina: Municipalidad de Rosario.
Risultati attesi
- Redazione di una ricerca comparativa sulla tratta e il turismo sessuale nei territori partner in Italia, Brasile, Spagna e Romania.
- Formazione di 50 funzionari e di 350 operatori del settore sull’analisi e le metodologie della lotta alla tratta e al turismo sessuale e rafforzamento dei servizi comunali.
- Sensibilizzazione di 1 milione di persone attraverso la realizzazione di 3 campagne.
Contesto
Come affermato nella Convenzione del Consiglio europeo del 16 maggio 2005, la tratta di esseri umani per lo sfruttamento sessuale costituisce un problema prioritario oggi in Europa. I dati disponibili probabilmente non sono capaci di rappresentare la vera grandezza di un mercato che garantisce ai racket coinvolti denaro contante da investire in altri settori illegali, come quelli del traffico di armi e di droga. Una sorta di capitalismo parallelo e informale, immenso e variegato. Tante le forme di prostituzione.
E’ impossibile generalizzare, ma é chiaro che il fenomeno è vasto e preoccupante, dal momento che quasi tutte le donne sono vittime, non tutte scelgono liberamente. Eppure, il dibattito pubblico langue, e quello scientifico, considerato di “nicchia”, tende a soffermarsi sulla ricostruzione degli scenari della tratta delle donne, trascurando altre forme di prostituzioni e, soprattutto, omettendo di riflettere sulle dimensioni sociali della prostituzione come fenomeno.
Il commercio sessuale – tratta e turismo – è un mercato in continuo aumento a causa delle situazioni di povertà estrema, che perpetuano l'offerta generata nei paesi occidentali più ricchi. In questo contesto di estrema povertà, la libertà individuale diminuisce e aumentano i casi di schiavitù non dichiarata e di annullamento dei diritti e della dignità di un numero sempre crescente di esseri umani.
La lotta al traffico di esseri umani e al turismo sessuale é quindi una forma estremamente importante di lotta alla povertà.
Alla base del presente progetto c’è la consapevolezza che la diffusione di una corretta informazione su un fenomeno ambiguo come la tratta di persone richieda un approccio integrato, coinvolgendo i cittadini, i funzionari dell'America Latina, l’operatore sociale, le vittime e i media.
Obiettivo
Sviluppo di campagne di sensibilizzazione e di azioni di capacity building delle autorità locali e associazioni della società civile organizzata al fine di diminuire lo sfruttamento di donne, minori, uomini e transessuali per il commercio sessuale.
Il porgetto verrà realizzato, in accompagnamento e a fianco delle politiche nazionali e internazionali, coinvolgendo le autorità locali e associazioni della società civile organizzata nella formulazione di dinamiche di coinvolgimento e informazione della popolazione nel riconoscimento e nella promozione dei diritti umani delle vittime dello sfruttamento sessuale.
- lotta al turismo sessuale
- lotta al commercio di minori e transessuali
- nel primo anno si svolgerà una ricerca sulle vittime della tratta, da cui nascerà una campagna di sensibilizzazione; nel secondo anno, invece, oggetto della ricerca saranno il turismo sessuale e i clienti; i risultati saranno divulgati durante la formazione dei funzionari in America Latina. Questo offrirà una conoscenza più approfondita del fenomeno, soprattutto in Brasile, in prospettiva della Coppa del Mondo che si terrà nel 2014, che porterà un aumento non solo degli effetti positivi del turismo, ma purtroppo anche dei fenomeni illegali, come lo sfruttamento sessuale di donne e minori.
Approfondimento
La dimensione della tratta a fini sessuali riguardo ai territori coinvolti direttamente dalla proposta di progetto è impressionante.
In Italia si stima che siano tra cinquanta e settantamila le prostitute, di cui almeno venticinquemila migranti, duemila minorenni e più di duemila donne ridotte in schiavitù (Bonadonna, 2009).
In Spagna nel 2006, il numero di vittime di prostituzione identificate dalla Guardia Civile è stato di 19.415, delle quali 18.478 (95,2%) erano straniere. 4303 provenienti dalla Romania e il 58,59% dall’America Latina. Il numero delle denunce, però, in Spagna come in Italia rimane basso (172 in Spagna) anche se sono in aumento le denunce di donne provenienti dalla Romania (53,5%). I dati di tendenza sui cittadini rumeni sono interessanti proprio perché rappresentano la punta dell'iceberg del fenomeno grazie alla regolarizzazione della situazione migratoria dovuta all'entrata del Paese nell’UE.
Come emerge dai dati, un elevato numero di vittime in Europa proviene dall’America Latina, in particolare dal Brasile, che l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT 2007), identifica come leader mondiale del traffico delle donne ai fini dello sfruttamento sessuale. All’interno, sono state individuate 110 rotte domestiche e 131 rotte internazionali di traffico di donne e minori verso l'Europa (rivolte in maggior parte verso Italia, Spagna e Portogallo). Questi dati sono confermati da quelli delle Nazioni Unite che registrano che 75.000 brasiliane sono obbligate a prostituirsi nei paesi dell’Unione Europea. Rappresentando il 15% del totale di “schiave” del nostro continente. Anche in Argentina, Paraguay e Uruguay il fenomeno è altrettanto rilevante e, secondo una relazione dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM), ha coinvolto solo nel 2006, 40.000 vittime di tratta.
All'interno di questo enorme fenomeno, il 30% delle vittime è rappresentato da minori e questa percentuale è in costante aumento proprio nei paesi membri dell’UE (Dati OSCE 2003 Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa).
Secondo uno studio realizzato a Bucarest (twinning PHARE), solo nel 2008 i minori identificati, vittime di tratta a scopo sessuale sono stati 178, di cui il 55% vittime della tratta interna e il restante 45% sfruttati sessualmente in paesi dell’U.E. (primi fra tutti Spagna e Italia). Il Rapporto informativo sulla tratta di minori, realizzato da Save the Children nel 2004, mostra come un'alta percentuale delle vittime di sfruttamento sessuale siano coinvolte anche nel mercato della pornografia. (Save the Children study-2004).
Il turismo sessuale, parallelamente alla tratta di esseri umani, rappresenta un altro grave problema legato allo sfruttamento sessuale di minori.
In Europa, questo fenomeno si sviluppa sia all'interno delle frontiere comunitarie sia all'esterno verso gli stessi paesi d'origine della tratta. La Romania e il Brasile sono tra i primi paesi del mondo per attrazione del turismo sessuale (Dati di World Travel e Tourism Council) e i trend previsti per i prossimi anni sono in crescita costante.
Come per la tratta, anche nel turismo sessuale, i minori coinvolti sono un’alta percentuale delle vittime del fenomeno e i cittadini europei, sono tra i turisti più presenti nelle zone interessate dal fenomeno. In Brasile, Fortaleza (partner di progetto) è la terza città brasiliana dopo Rio de Janeiro e São Paulo con più alto indice di turismo sessuale.
http://www.etts.eu